Scritto da: cliobini 10/09/2006 9.59
e un grande parco urbano (che a Genova manca).
Considerazione OT: Genova è immersa nel verde, alle sue spalle ci sono subito le colline (ancora alberate nonostante gli incendi). E poi abbiamo già un parco urbano, vale a dire quello dei forti, anche se tenuto in condizioni più che pessime e valorizzato zero.
Non mi pare che quello dei forti abbia l'accessibilità e la fruibilità caratteristiche di un parco urbano, casomai è più una riserva naturale con la funzione di polmone verde cittadino. Dubito che, ad esempio, nonni con carrozzina e semplici amanti dello jogging possano raggiungere e sfruttarlo facilmente per una passeggiata o una corsa pomeridiana.
A piedi o con il mezzo pubblico in tempi ragionevoli.
Dubito anche sulla convenienza di attrezzarlo a dovere per accogliere piste ciclabili o semplici punti di ristoro. E costituirebbe comunque più un'attrazione turistico-culturale che un servizio dato alla cittadinanza. Sulla sua funzione di polmone verde chiaramente non si discute.
Faccio degli esempi di parco urbano??? Villa Borghese a Roma (ma ne potrei citare molti altri meno nobili e periferici), il parco del Turia a Valencia (l'unico esempio che si potrebbe portare a paragone) , quello di Poble Nou a Barcellona, uno qualsiasi di quelli londinesi.
Lungo il Bisagno si avrebbero quelle aree pianeggianti necessarie all'impianto di piccole funzioni accessorie: se abiti a Marassi scendi e ti fai un giro in bici, una camminata mano per la mano con la tua ragazza/o, porti il pupo a giocare a palla e così via.
Capitolo costi:
Da quando un collettore costa più di una linea di metropolitana, costruita per di più sotto terreni di natura alluvionale?
Inoltre col Bisagno in queste condizioni siete certi che una linea in galleria, profonda o superficiale che sia, possa operare in tutta sicurezza con un tracciato sostanzialmente parallelo al fiume?
Dunque mi sembra che la conditio sine qua non per l'appendice della metro in valbisagno sia comunque l'eliminazione-riduzione del rischio idrogeologico.
Se questo è poi un fattore che deve essere affrontato a prescindere dall'estensione della metro, non vedo perchè non possa essere condotto un approccio integrato che, a partire dalla necessità oggettiva di realizzare un sistema di trasporto efficente, risolva più questioni tra loro collegate.
Considerato che una metro "profonda" costa in Italia, stazioni incluse, intorno ai 200 ml€/km, e che il canale scolmatore oggi costerebbe, tutto, intorno ai 200 ml€, forse la convenienza dell'intervento come da me proposto non è poi tanto traballante.
Cari tutti ecco il link del vecchio progetto, oggi abbandonato in virtù di uno nuovo e in attesa di finanziamento dal CIPE...
www.geodata.it/progetti/idrogeologia/bisagno/index.html
P.S. Esiste in rete una carta delle aree esondabili???
Marco
[Modificato da Ing. Rava 10/09/2006 17.17]
[Modificato da Ing. Rava 11/09/2006 2.15]